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Mangiavo senza glutine già da 10 mesi quando ho deciso di fare una sfida al glutine. Perché avevo smesso mangiare il glutine senza fare il test per la celiachia? Beh, non ho mai pensato che ci fosse la possibilità di averla.
Sono andata a cercare su Google la celiachia, ho trovato un articolo superficiale che nominava i 7 sintomi principali e ho pensato: no, sicuramente non ce l’ho. A quel punto non sapevo quasi nulla della celiachia e non riuscivo a capire tutti i sintomi che avevo, c’è voluto del tempo per riconoscerli tutti. All’inizio pensavo fosse solo una lieve sensibilità al glutine, ma più tardi ho scoperto che non potevo tornare a una mezza cotoletta di pollo impanata, era seguita da un’orribile nebbia cerebrale il giorno dopo. Ero convinta di avere solo l’intestino permeabile, che può essere causato dal glutine, e poi può causare una reazione del corpo al glutine. Scoprivo sempre di più i miei allergeni alimentari e soffrivo anche della sindrome del colon irritabile (IBS) e facevo una sfida di foodmap, per poter eliminare tutto ciò che non mi faceva bene. Più tardi, durante la settimana della celiachia, ho visto così tante informazioni su Instagram, così tante cose che non sapevo prima e ho letto dei molti sintomi della celiachia, ed è stato allora che ho capito che potevo davvero averla, perché sapevo già che il glutine era un problema più grande per me di quanto avessi mai pensato fosse possibile. Con il tempo e facendo più ricerche sulla celiachia sono arrivata alla conclusione che le mie possibilità di averla erano 50/50. E sempre di più cercavo delle risposte, volevo sapere cosa fosse sbagliato col mio corpo.
Così, prima della mia sfida al glutine, mangiavo ancora alimenti che potevano contenere tracce di glutine, e anche latte d’avena che conteneva glutine nel caffè e tè, perché non ne avevo trovato uno adatto senza glutine che andasse bene con il caffè e tè. Ma durante questo periodo mi sono resa conto che il glutine nel latte d’avena mi stava facendo ammalare, un altro motivo per cui volevo scoprire se avevo la celiachia, diventava sempre più probabile.
It was hard to get trough the gluten challenge but I had committed to doing it and I wanted to know if it could actually be celiac disease. Had I been a 100% gluten free before the challenge, I think it would have
E’ stato difficile superare la sfida al glutine, ma mi ero impegnata a farlo e volevo sapere se poteva essere davvero celiachia. Se fossi stata al 100% senza glutine prima della sfida, penso che mi sarebbe stata impossibile, perché meno glutine mangi più le reazioni diventano peggiori, se io mangiassi un solo pasto di glutine ora mi ritroverei con i peggiori dolori di stomaco, diarrea, mal di testa ecc. e starei a letto per una settimana senza poter fare nulla. Con quei dolori allo stomaco non avrei potuto mangiare un altro pasto di glutine il secondo giorno… Anche bere acqua faceva così male allo stomaco, le tisane andavano meglio e non riuscivo a mangiare altro che gallette di riso.
Non vedevo l’ora che il tempo finisse, le 4 settimane sembravano durare un’eternità, ero così contenta quando erano finite, ma mi sarei sentita ancora molto male per almeno 2 settimane dopo, e leggermente malata per i mesi successivi. Aspettare il risultato, temendo il risultato era duro. Ma finalmente dopo circa una settimana ho visto il risultato e sorprendentemente era negativo! Alla fine del tempo pensavo davvero che il risultato sarebbe stato positivo, ma non era così, il mio risultato era negativo! Così ho pensato che siccome il risultato era accurato solo al 70%, forse ce l’ho o forse no.
Più tardi ho scoperto che avevo la dermatite erpetiforme, quindi era molto probabile che avessi la celiachia, poiché la condizione si presenta solo insieme alla celiachia. Così ho riguardato i risultati del mio test, ho controllato i valori e ho fatto qualche ricerca, solo per scoprire che i miei risultati erano stati misinterpretati ed erano in realtà positivi per la celiachia! A questo punto avevo finalmente la risposta che cercavo, ora sapevo cosa c’era di sbagliato col mio corpo, potevo spiegare meglio alle persone cosa c’è di sbagliato in me, spiegare l’importanza di evitare la contaminazione incrociata, anche se è ancora difficile da spiegare alla gente.
Non è stato uno shock per me il fatto di essere celiaca, essendo senza glutine già da un anno circa, quindi non cambiava nient’altro per me, celiaca o no, sapevo già di reagire a tracce di glutine.
Il recupero completo dal glutine richiede fino a 24 mesi!!! Prima pensavo che fossero dai 6 ai 12, ma 24 mi sembrano più adeguati, visto che il glutine ha fatto un bel po’ di danni nei 26 anni prima della diagnosi! Il recupero dal glutine è un processo molto lento, migliora lentamente giorno dopo giorno, nel complesso dopo più di 6 mesi mi sembra di tornare lentamente alla normalità, non mi aspettavo che andasse così lentamente. Allo stesso tempo, soffro regolarmente di problemi di sindrome del colon irritabile, che sto ancora cercando di gestire, devo tagliare i broccoli e l’avocado, entrambi ricchi di fodmap e che mi causano gonfiore e flatulenza. Spesso una malattia autoimmune non viene da sola, spesso ne avrai un’altra, proprio come avere non solo la celiachia, ma anche la sindrome del colon irritabile e varie intolleranze alimentari, quelli sono gli effetti secondari della celiachia, la maggior parte causati dal lungo tempo senza diagnosi, in cui il glutine può fare un bel po’ di danni al corpo, specialmente all’intestino tenue.
Quindi non andare senza glutine prima di aver fatto il test per la celiachia! La consapevolezza della celiachia è così importante, la maggior parte delle persone non ne sa nulla, ecco perché l’80% dei celiaci non viene mai diagnosticato!
Ottenere la risposta che cercavo ha fatto sì che ne valesse la pena, ora posso mettere l’etichetta giusta. Ho la celiachia. Non è, forse sì, forse no, ma ora so che ce l’ho definitivamente!
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